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Indice

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La storia di tre coppie
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Anna e Alberto
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Beatrice e Brando
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Carla e Cosimo
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Stessa storia, reazioni differenti

Partiamo proprio dal titolo di questo articolo: “La nostra mappa genera il nostro comportamento”. Ma cosa significa?

In un’articolo precedente abbiamo visto che ognuno di noi crea una propria personale mappa del mondo e che questa è inevitabilmente diversa:

  • Dal mondo stesso, o se preferisci, dalla realtà.
  • Dalla mappa del mondo di chiunque altro.

Sempre nel suddetto articolo abbiamo anche esplorato le implicazioni e le conseguenze pratiche di tutto ciò.

Ora la domanda è; visto che la mappa è diversa dal territorio, il nostro comportamento da cosa dipende, dipende da ciò che accade o da ciò che noi pensiamo sia accaduto?

Come mai persone diverse rispondono diversamente alle medesime situazioni o a situazioni analoghe?

Il solo fatto che ciò accada, ci lascia intuire che il nostro comportamento dipenda più dalla mappa che non dal territorio.

La storia di tre coppie

La storia di tre coppie

Per spiegare come sia la nostra mappa a generare il nostro comportamento, ti porto un esempio tratto dal mio libro “Il potere del linguaggio”.

Ecco la storia.

Anna e Alberto, Beatrice e Brando, Carla e Cosimo sono tre coppie sposate.

In ciascun caso, marito e moglie sono molto legati e abituati a fare tutto insieme.

C’è da dire che le tre signore hanno approcci molto diversi verso la vita.

Anna, per esempio, è estremamente gelosa del marito.

Beatrice, invece, non è gelosa, ma ha un carattere molto apprensivo: è una di quelle persone per le quali cambiare panettiere è un’avventura.

Carla, a differenza delle altre due, non è né gelosa né apprensiva: è serena e contenta della propria vita.

Anna e Alberto

Anna e Alberto

Una sera, Alberto comunica ad Anna che uscirà da solo per andare a vedere la partita a casa di amici e che rientrerà verso mezzanotte.

Anna vorrebbe chiedere al marito di non andare: e se ci fosse un’amante ad attenderlo da qualche parte?

Tuttavia, il buon senso le suggerisce di non menzionare l’argomento, e dunque lui esce, mentre la moglie rimane a casa ad attenderlo.

Arriva la mezzanotte, ma Alberto ancora non si vede. Anna comincia a sentirsi nervosa e lo chiama sul cellulare. Telefono spento!

E mentre il tempo passa, inizia a immaginare il marito in posizione orizzontale dove e con chi… non dovrebbe essere.

Le prime immagini nella sua mente si trasformano velocemente in un film che lei continua a vedere e rivedere.

Verso l’una meno un quarto, Alberto, consapevole dello stato in cui troverà la moglie, infila piano piano la chiave nella serratura.

Riesci a immaginare come proseguirà la serata?

Beatrice e Brando

Beatrice e Brando

Brando comunica a Beatrice lo stesso programma; andrà con Alberto dal comune amico a vedere la partita.

Anche Beatrice preferirebbe che Brando rimanesse a casa: è sabato sera, qualcuno potrebbe bere un bicchiere di troppo e mettersi alla guida! Le strade sono più pericolose del solito.

Ma anche lei decide di lasciare che il marito si rechi al suo appuntamento.

Anche Beatrice, già prima dello scadere della mezzanotte, comincia a guardare nervosamente l’orologio.

A mezzanotte e un quarto, Brando non è ancora rientrato. La moglie, preoccupata, lo chiama. Anche in questo caso, telefono spento!

Allo stesso modo di Anna, anche la signora Beatrice comincia a immaginare scenari possibili, e così come Anna, anche Beatrice vede il marito in posizione orizzontale, ma in una situazione del tutto diversa.

Beatrice vede Brando giacere incosciente sul manto stradale. Intorno a lui, i rottami della macchina distrutta, il cellulare schiacciato sotto le ruote dell’auto.

Anche in questo caso. le prime immagini confuse si trasformano velocemente in un film che lei continua a girare e rigirare nella propria mente, notando continuamente, con preoccupazione e orrore, particolari nuovi.

Verso mezzanotte e trenta minuti, Beatrice inizia a chiamare gli ospedali di zona, ma del marito nessuna traccia. Telefona alla polizia stradale, ma non risultano esserci stati incidenti gravi.

Tremante, dice a se stessa: “Non l’avranno ancora trovato….”

Quando Brando, all’una meno un quarto, rientra a casa… è come se Gesù in persona fosse comparso sulla porta.

Anche in questo caso, puoi immaginare la scena che seguirà tra i due coniugi?

Carla e Cosimo

Carla e Cosimo

Cosimo, come Alberto e Brando, comunica alla moglie il medesimo programma.

Carla, diversamente da Anna e da Beatrice, pensa: «Molto bene. La serata ideale per concedermi un bagno caldo e riposante». E saluta suo marito con un abbraccio.

Come gli altri due mariti, anche Cosimo a mezzanotte non si vede ancora.

Carla, completamente rilassata, sta guardando un film in televisione e non si rende conto dello scorrere del tempo.

A mezzanotte e un quarto il suo sguardo cade sull’orologio, legge l’ora e dice a sé stessa, distrattamente: «Sarà un po’ in ritardo», mentre continua a vedere il film… ma quello in televisione!

Quando Cosimo, all’una meno un quarto, rientra a casa, lei lo accoglie con un bel sorriso e un bacio; «L’ultimo bicchiere di vino insieme? E poi… a letto…?».

Stessa storia, reazioni differenti

Stessa storia, reazioni differenti

Le storie di queste tre signore dimostrano con chiarezza che la situazione è assolutamente identica in tutti e tre i casi, ma lo stato d’animo e il comportamento di ciascuna, al momento del rientro del marito, è assolutamente diverso.

Da cosa dipende questa differenza nel comportamento delle tre signore? Dipende dal modo in cui ciascuna di loro si è rappresentata la situazione e dal significato che ciascuna di loro ha attribuito al ritardo del marito.

Non è stata dunque l’esperienza, bensì la soggettiva rappresentazione dell’esperienza a generare il comportamento.

Il nostro comportamento è quindi frutto della nostra mappa, e se vogliamo cambiarlo, dobbiamo cambiare la mappa.

In un prossimo articolo andremo a vedere come poterlo fare.

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